La “messa a rapporto” è ancora utile ?

Questa volta vorrei parlarvi della “messa a rapporto” per analizzare se essa rappresenti ancora uno strumento che possa tornare utile in determinate situazioni.

Ma cosa dice la normativa in materia di messa a rapporto ?

Ai sensi dell’art 735 – Relazioni con i superioriD.P.R. N. 90/2010, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare:

1.Ogni militare può chiedere, per via gerarchica, di conferire con il Ministro della difesa o con un superiore, precisando il motivo della richiesta per le questioni di servizio, oppure dichiarandone il carattere privato, nel caso di questioni non riguardanti il servizio e la disciplina.

  1. Il Ministro della difesa può delegare altra autorità civile o militare a ricevere il richiedente.
  2. La richiesta di conferire con dette autorità deve essere trasmessa con la massima sollecitudine.
  3. Il superiore che la inoltra, nel caso si tratti di questioni di servizio, deve esprimere il proprio motivato parere in merito all’oggetto della richiesta.
  4. Qualunque militare può far pervenire al Ministro della difesa, tramite il comandante di corpo o altra autorità superiore, un plico chiuso nel quale sono trattate solo questioni personali di particolare gravità e delicatezza attinenti al rapporto di impiego o di servizio.
  5. Qualunque militare può presentarsi direttamente:
  6. a) ai propri superiori fino al comandante di compagnia o reparto corrispondente per giustificati motivi;
  7. b) a qualsiasi superiore fino al comandante di corpo per gravi e urgenti motivi;
  8. c) all’autorità competente o a qualsiasi superiore in casi di urgenza che interessano la sicurezza del reparto o se si tratta di questioni attinenti alla sicurezza dello Stato o alla salvaguardia di vite umane.
  9. In ogni caso l’inferiore deve informare, appena possibile, il superiore per il cui tramite avrebbe dovuto corrispondere in via normale.
  10. Ogni militare può conferire direttamente con l’autorità incaricata di una ispezione, sempre se consentito mediante apposita comunicazione nell’ordine del giorno del corpo ispezionato.

La domanda che spesso i militari si fanno, e mi fanno, è se valga la pena mettersi a rapporto e se anzi questa condotta possa essere controproducente.

La mia opinione è che in determinate situazioni la messa a rapporto non solo sia utile, ma addirittura sia necessaria in quanto consente di conferire con chi si vuole, perfino con il Ministro della Difesa.

Facciamo degli esempi per capire:

Esempio 1: immaginiamo che il militare viva in caserma delle situazioni difficili che non possono essere risolte dai propri diretti comandanti, mettersi a rapporto con il superiore dei propri comandanti sarebbe utile ? Sicuramente si.

Esempio 2: Immaginiamo che per qualunque motivo, non vi siano buoni rapporti fra un militare e i suoi comandanti, mettersi a rapporto con il superiore dei propri comandanti per chiedere il suo intervento sarebbe utile ? Sicuramente si.

Esempio 3: il militare, per ragioni di servizio o private, sente la necessità di conferire con uno dei suoi comandanti, mettersi a rapporto sarebbe utile ? Sicuramente si.

Ma come deve procedere un militare che voglia mettersi a rapporto ?

Ovviamente il militare dovrà inoltrare la richiesta per via gerarchica, in forma scritta indicando il superiore con cui vorrà conferire. Il militare, se si tratta di questioni di servizio dovrà specificarle nella richiesta in maniera più o meno ampia a seconda delle situazioni. Dovrà presentare la richiesta portando con sé una copia dove farsi mettere il timbro e la data di ricevuta. Dovrà infine attendere che gli venga comunicato dove e quando sarà ricevuto.

La gerarchia che vige nel sistema militare spesso impedisce confronti aperti e costruttivi con i propri superiori ma non bisogna rinunciare a rivolgersi ai propri superiori se ci sono delle situazioni che lo richiedono. Occorre rivolgersi a loro rispettando le procedure, con educazione e rispetto ma anche con la consapevolezza che si esercita un diritto e non si chiede una cortesia.

Altri modi di rappresentare dei problemi ai superiori potrebbero essere considerati come violazioni procedurali sanzionabili anche a livello disciplinare. Ciò proprio perché è la messa a rapporto ad essere prevista a questo fine.

A qualcuno parlare di “diritti” in caserma farà forse sorridere e  qualcuno penserà che mettersi a rapporto sia inutile, ma l’alternativa è subire per sempre. Sempre che uno ne sia capace.

Avv. Giuseppe Di Benedetto